La storia di Bagnoli del Trigno, custodita nella morgia

Promuovi il tuo territorio o la tua azienda

La gemma del Molise: un viaggio nel passato che parla al presente! Tra i borghi più affascinanti d’Italia, Bagnoli del Trigno è il paesino più originale e unico in tutta la regione.

Dove si trova Bagnoli del Trigno

Situato sulla maestosa rupe della Morgia, Bagnoli del Trigno si trova nel cuore del Molise  in provincia di Isernia a circa 30 km dal capoluogo e 30 km da Campobasso. Questo piccolo borgo incanta per la sua bellezza architettonica, una vera oasi di tranquillità tra le montagne.

L’avvicendarsi dei secoli ha dato solo maggiore prestigio alla bellezza di queste pietre antiche, portando ad un insieme di elementi stilistici diversi, che si accostano perfettamente tra loro. L’insieme di portali gotici, elementi barocchi, finestre in stile veneziano e strutture medievali è un paradigma della maestria architettonica. Passeggiando nel centro storico, sarà possibile rimanere a bocca aperta in attesa di scoprire nuovi angoli e scorci che si rinnovano ad ogni passo. Infatti, anche le piazzette più piccole e i vicoli più nascosti offrono paesaggi inaspettati ed emozionanti…

Alcuni degli elementi più suggestivi del borgo sono il Castello Sanfelice e il campanile della Chiesa di San Silvestro, che incantano con la loro maestosità e bellezza.
Bagnoli del Trigno: una meraviglia originale, pronta per essere scoperta e apprezzata per tutto il suo fascino storico-artistico. Tuttavia, la chiesetta rinascimentale di Santa Caterina d’Alessandria e la Chiesa di Santa Maria Assunta, quest’ultima con la sua facciata incompleta, emettono un fascino particolare.

Ma la Morgia domina l’intero centro abitato, svettando sul paesaggio circostante. La sua imponente struttura divide il paese in due parti: “Terra di Sopra” e “Terra di Sotto”. Queste due parti si sono sviluppate separatamente, non solo dal punto di vista architettonico, ma anche dal punto di vista culturale e delle tradizioni.

Il Castello Ducale Sanfelice

Dal punto più esterno e roccioso di Bagnoli del Trigno, spicca il Castello Ducale Sanfelice. Costruito nel periodo longobardo, il castello aveva lo scopo di difendere il territorio dagli attacchi nemici. Anche in epoca normanna e sveva, questa funzione continua ad avere una certa importanza. Tuttavia, poco a poco, il castello ha perso questo scopo difensivo. In mano al Ducato dei Sanfelice, del castello rimaneva solo l’aspetto, che ancora oggi rimane pressoché intatto. Sebbene nel periodo rinascimentale siano state fatte alcune piccole aggiunte, la struttura medievale originale continua a dominare. Una piccola loggia con portico che si affaccia sulla valle, un portale d’accesso e scuderie: ecco come si presenta il castello di Bagnoli del Trigno.
Purtroppo, a partire dal ‘900, la fortezza ha subito un deterioramento progressivo, che ha avuto fine solo nel 1985, quando i proprietari l’hanno donata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Grazie ai lavori di restauro, la fortezza è tornata a essere visitabile in alcuni periodi dell’anno, permettendo di ammirare la sua bellezza intrinseca. La struttura esterna, invece, è rimasta ben conservata mantenendo il suo fascino storico. Una visita è un’esperienza imperdibile per apprezzare la bellezza della montagna rocciosa circostante e godere della vista panoramica dalla fortezza di 783 metri di altitudine sulla Valle del Fiume Trigno e le montagne circostanti. Sul lato opposto del castello, su un altipiano, si erge la magnifica Chiesa di San Silvestro Papa. Il campanile, incastonato tra due lastre calcaree, riconoscibile all’orizzonte fa sì che la chiesa sia impossibile da non notare durante il viaggio. Questo capolavoro architettonico è lì per essere scoperto e ammirato. Ciò che rende questa costruzione unica non è solo il campanile, ma anche il fatto che sia stata incastonata tra due blocchi di pietra, rendendo visibili solo le facciate laterali, mentre le altre due si fondono con la roccia. La data di creazione non è del tutto certa, ma documenti storici testimoniano la sua esistenza già nel Medioevo. Dopo incendi e terremoti, l’edificio ha subito diversi interventi di ripristino e gli ultimi restauri sono stati necessari dopo il terremoto del 1805 e dopo la caduta di un fulmine nel 1877. All’esterno, l’edificio si presenta semplice con la sua pietra non intonacata, ma con un affascinante portale romanico- gotico. L’interno è diviso in tre navate delimitate da pilastri quadrati e presenta un altare maggiore del XVIII secolo con intarsi in marmi policromi.

Frammenti d’antico

In questo suggestivo contesto, prende vita “Frammenti d’antico”, una grande rivisitazione storica che offre un’esperienza unica per rivivere un passato ormai dimenticato. L’evento offre una cura dei dettagli straordinaria e una vasta gamma di appuntamenti che lo rendono imperdibile. La meravigliosa manifestazione, che si tiene annualmente nel mese di agosto, si apre con un sontuoso corteo dei nobili che si snoda tra le vie del centro storico. A guidare il corteo, la Miss Molise in carica, perfettamente vestita e di grande bellezza, fa da Duchessa, mentre il Duca è interpretato di volta in volta da attori famosi, scelti con cura. L’elemento più sorprendente della sfilata sono i costumi, disegnati dalla famosa stilista Paola D’Onofrio, che sono una vera meraviglia per gli occhi. Arrivati in piazza Umberto I, viene riproposta la cerimonia dell’Electio Sindaci, ovvero la nomina dei due sindaci che ai tempi governavano le Terre di Sopra e di Sotto. La loro elezione veniva decisa in base al numero di fagioli che riuscivano a raccogliere, e questi fagioli erano poi considerati come voti. La tappa successiva si svolge nel suggestivo Rione di Santa Caterina, in cui vengono riproposti i riti che il Duca avrebbe dedicato alla Santa come ringraziamento per essere sopravvissuto all’attacco dei briganti. Il Rione di Santa Caterina si anima poi con la “Festa nel Borgo”, dove gli angoli pittoreschi ospitano spettacoli e stand enogastronomici a cui è possibile gustare prelibatezze locali, quali, ad esempio, lo “scarcio”, una frittella squisita che si abbina perfettamente al “Macciuch”, tipico latticino fresco, o le pappardelle al cinghiale, accompagnate dallo “scattone”. La serata si snoda come un’emozionante catena di eventi che accompagnano i visitatori verso il grandioso finale. Si parte con la splendida e coreografica “Parata delle Farfalle Luminose”, danzatrici sfavillanti in abiti LED e si prosegue con il grande Concerto per Zampogne e Ciaramelle, eseguito da abili zampognari di Scapoli. Tra gli appuntamenti più attesi, c’è il “Volo della Fata” dal castello, accompagnato da fuochi pirotecnici, e lo “Ius primae noctis”, in cui il Duca reclama il diritto di passare la prima notte con una giovane sposa. Quest’ultimo evento scatena il risentimento del popolo, con una rivolta che culmina nella morte del Duca e l’incendio del castello, considerato  il momento clou di questa rivisitazione storica, una performance assolutamente emozionante. Giochi di luci e fuochi di artificio si alternano lungo le mura del castello, bruciando con intensità, fino al gran finale sulla piazza.

Leggende

Oltre ad evocare le sembianze di un presepe, il borgo è anche avvolto da diverse leggende sulla sua origine. La prima tra queste vede come protagonista un cavaliere romano o un Duca che, amatissimo delle acque termali e del Trigno, iniziò la costruzione del paesino. La seconda leggenda narra della bellezza delle acque termali di Balneoli, che spinse i cittadini a fondare un insediamento presso questa fonte di benessere. La terza leggenda, invece, ci trasporta nel periodo delle invasioni barbariche, quando tribù armate cercavano riparo sotto la “preta” per proteggersi. Fu così che prese forma il rione più antico del paese: Santa Caterina. Oggi, in onore della Santa, il Palio di Santa Caterina si tiene ogni 18 agosto. E per quanto riguarda la vita del paese, nel Settecento venne creato il ducato, necessario per pagare i pregiati prodotti dell’epoca. Ma la leggenda più affascinante è quella che racconta di fate che, a mezzanotte, iniziavano a danzare dal castello che sorgeva sulla collina del paese. Chi le avvistava aveva il diritto di esprimere un desiderio che si sarebbe avverato. Una notte un giovane sposo portò una serenata alla sua bella zita, ma fu interrotto dal Duca che, furioso per il mancato pagamento del tributo, rivendicò il diritto di prima notte sulla ragazza. Ma questa volta, il popolo non si piegò, uccise il Duca, e appiccò il fuoco al castello, liberando le fate per sempre.

Mappa

Condividi questa pagina e fai conoscere ai tuoi amici questi posti incantevoli!

Ora viaggia anche tu!

Vuoi promuovere il tuo territorio o la tua azienda con video creativi, articoli coinvolgenti e campagne di web marketing? Clicca e scopri di più!

Un’esperienza da favola al Castello di Roccascalegna
La magia di Pietracupa, la Betlemme del Molise