Le Gole del Sagittario in Abruzzo, uno dei Canyon più suggestivi d’Italia

Promuovi il tuo territorio o la tua azienda

Tra le meraviglie della provincia dell’Aquila, il fiume Sagittario si fa strada tra le rocce creando un suggestivo paesaggio fatto di borghi antichi, laghi dalle acque smeraldo e animali selvatici che popolano la zona. Le Gole del Sagittario sono un vero tesoro abruzzese, dichiarate Oasi WWF e Riserva Naturale Regionale e rappresentano uno dei canyon più affascinanti d’Italia. Ad arricchire il quadro paesaggistico, troviamo alcuni borghi medievali tra i più incantevoli d’Italia che fanno da cornice a tutto questo spettacolo della natura. 

Cosa vedere alle Gole del Sagittario

Questo magnifico canyon è stato scolpito nel corso dei millenni dal fiume Sagittario, il vero artista dell’affascinante paesaggio che oggi ammiriamo. Con la sua maestria, il fiume ha modellato una serie di strette gole e cascate immerse in una rigogliosa vegetazione, dando vita a un panorama senza eguali.
E il nome del canyon? Non può che derivare dalle gesta del Sagittario, il cui impeto ha creato questa bellezza naturale.
Ma il paesaggio non sarebbe completo senza lo sfondo dei maestosi picchi della Majella, i quali offrono ai visitatori una vista indimenticabile.
Uno spettacolo sorprendente! Non ti resta che fotografarlo e usarlo come sfondo per il tuo cellulare!

Anversa degli Abruzzi, il borgo di Gabriele d’Annunzio

Partiamo dunque da Anversa degli Abruzzi, un vero e proprio gioiello medioevale che merita assolutamente una visita.
Immerso nella natura, con le maestose Gole del fiume Sagittario a fare da scenario, il paese si erge su un ampio sperone e regala paesaggi mozzafiato.

Grazie alle numerose necropoli rinvenute in queste terre, si può dire che le radici di questo borgo risalgano all’Età del Bronzo, tanto antiche da lasciare senza fiato.  Sfortunatamente, agli inizi del Novecento, la zona è stata colpita da terribili scosse di terremoto che hanno devastato parte del centro storico. Tuttavia, Anversa, durante il secolo scorso, è stata un’ambita meta per artisti e scrittori, attratti dagli spettacolari paesaggi naturali e dalla storia della cittadina. In particolare, il poeta Gabriele D’Annunzio, affascinato dai panorami e dalla straordinaria vicenda della famiglia Di Sangro vi ha ambientato la sua tragedia “La Fiaccola sotto il moggio”. In virtù di questa prestigiosa connessione letteraria, Anversa degli Abruzzi ha ottenuto il riconoscimento di “Parco Letterario”.

Cocullo, il borgo dei serpari

Nonostante si trovi fuori dalle spettacolari Gole del Sagittario, Cocullo ne è comunque parte integrante. Situato a pochi chilometri da Anversa degli Abruzzi, è un pittoresco borgo medievale dall’aura misteriosa, dove si conserva uno dei più caratteristici riti folkloristici dell’Abruzzo: l’antico rito dei “serpari”.

Nel mese di marzo, allo sciogliersi delle nevi i serpari catturano numerose bisce, che poi vengono sistemate sulla maestosa statua di San Domenico abate, protettore contro le insidie della natura (come il mal di denti e il morso dei serpenti) e contro tutti i mali del mondo.

Con la processione che segue, le serpi vengono portate in giro per le strade del paese, come se fossero le protettrici della comunità. Al termine della celebrazione, i serpenti vengono rilasciati nella natura, liberi di continuare il loro cammino.
Un rito antico e affascinante, che fa di Cocullo un luogo unico e perfetto per tutti coloro che vogliono immergersi nella magia dell’Abruzzo.

Castrovalva, il guardiano delle Gole del Sagittario

Ritorniamo sul nostro percorso e mentre lasciamo Anversa alle spalle, saliamo a Castrovalva, il guardiano delle incantevoli Gole del Sagittario, l’unica frazione di Anversa degli Abruzzi.

Non bisogna farsi ingannare dalle sue dimensioni minuscole, poiché questo borgo remoto rappresenta uno dei migliori esempi di incastellamento medievale in Abruzzo. Le sue case sembrano aggrappate e quasi in equilibrio su una stretta cresta calcarea, creando un paesaggio splendido da essere stato immortalato in una delle litografie di Escher del 1929. L’artista ne fu letteralmente stregato: il paesaggio delle Gole del Sagittario, fatto di valli, colline e borghi, lo fece innamorare perdutamente.
Ma Castrovalva non è solo un’oasi di tranquillità per gli amanti della natura, bensì anche un luogo per gli appassionati della cucina genuina e dei prodotti a km zero.
In quest’angolo remoto d’Abruzzo, lo chef Davide Nanni, noto come lo chef che cucina nei boschi, rende omaggio alla tradizione culinaria locale creando piatti protagonisti di sapori autentici e genuini.
Se siete in cerca di un’esperienza tanto unica quanto indimenticabile, Castrovalva è il posto perfetto dove recarsi.

L’eremo di San Domenico, protettore dai morsi dei serpenti

Scendiamo giù a valle fino ad arrivare nel cuore del territorio di Villalago, dove si cela un vero tesoro: l’eremo di San Domenico.

L’accesso alla struttura è garantito attraversando un passaggio sulle onde dell’omonimo lago, il quale unisce le due sponde con una diga.

Si narra che la caverna fosse stata creata dal santo stesso, intorno all’anno mille, con le sue mani. San Domenico, venerato abate di Foligno, trascorse gran parte della sua vita in solitudine meditando nella grotta che porta il suo nome.
La sua santità e i messaggi divini attirarono numerose comunità che lo venerarono nel corso degli anni.
La chiesetta di San Domenico si contraddistingue per l’essenziale porticato, animato dalla bifora cinquecentesca dalla quale è possibile godere del meraviglioso panorama del lago circondato dalle montagne.
Il portico è decorato con quattro affreschi incorniciati, ognuno rappresentante un miracolo attribuito al Santo.
Attraverso una gradinata scavata nella roccia si accede alla parte superiore della grotta, dove il santo riposava il capo sul letto ancora visibile oggi in pietra. In passato, il letto era ornato da travi di legno, ora conservate nella chiesa parrocchiale di Villalago.
L’eremo di San Domenico è un luogo di immensa spiritualità e bellezza che ancora oggi attira numerosi visitatori interessati alla storia del Santo e alla bellezza della natura circostante.

Villalago, il borgo tra le acque

Arriviamo finalmente a Villalago, un borgo medievale fortificato incastonato tra laghi, montagne e gole.
Posto sulla sommità del Monte Argatone, tra l’affascinante lago artificiale di S.Domenico e il meraviglioso lago naturale di Scanno, l’attuale centro storico, disposto ad anfiteatro è caratterizzato da suggestivi gradinate, stretti vicoli e panoramiche piazzette. Percorrere i suoi viottoli in salita tra le case di pietra è come fare un salto indietro nel tempo.

Il lago a forma di cuore

Dal borgo di Villalago in pochi minuti arriviamo al lago di Scanno, il lago naturale più grande della regione, formatosi naturalmente in seguito a una frana del Monte Genzana, che ha bloccato il corso del fiume Tasso, inondando la vallata circostante e dando origine al lago.

Conosciuto anche come il lago a forma di cuore, poichè esiste un determinato punto di osservazione che effettivamente regala questa figura.
Per arrivare al punto di osservazione basta imboccare il “Sentiero del Cuore”, un percorso non molto impegnativo che giunge al punto panoramico con una vista mozzafiato sul lago.

Scanno, la città dei fotografi

Siamo giunti alla fine del nostro viaggio nel borgo di Scanno, conosciuta come la città dei fotografi, diventata famosa grazie a uno scatto del fotografo italiano Mario Giacomelli. Nel 1957, questa meravigliosa foto diventò famosa in tutto il mondo con il nome di “The Scanno Boy”, ed è ora esposta al MoMa di New York.
Scanno si trova incorniciata tra stupendi monti regalando un’atmosfera incantevole in ogni periodo dell’anno.
In inverno sembra di far parte di un piccolo presepe; in estate si possono purificare i polmoni respirando l’aria fresca e pura che solo la verde natura ci può dare, mentre in autunno le montagne si tingono di sfumature arancio e marrone creando uno scenario da sogno.
Il borgo si presenta intatto nel suo stile architettonico tipico dei secoli passati, con i suoi vicoli stretti, ripide scale e suggestive tipiche abitazioni con le scale esterne, spesso abbellite con vasi di fiori.

Come raggiungere le gole del Sagittario

Le meravigliose Gole del Sagittario sono a portata di mano, grazie alla loro grande accessibilità. Se provieni da fuori regione, sarà facilissimo raggiungere la stazione di Sulmona con il treno e, da lì, potrai prendere un autobus o noleggiare un’auto per proseguire il tuo viaggio.
In alternativa, se ami guidare, potrai seguire le indicazioni stradali fino all’ingresso della riserva, per goderti un viaggio indimenticabile tra panorami mozzafiato.

Quando visitare le Gole del Sagittario

Quali sono i momenti più adatti per tuffarsi nella meraviglia delle Gole del Sagittario?
La verità è che questa riserva naturale può essere esplorata tutto l’anno, ma molto dipende dalle preferenze individuali e dalle esperienze da vivere.
La primavera regala la sua generosa rigogliosità, con bellissimi panorami e animali che escono dal letargo invernale.
L’estate, invece, è perfetta per sfidare i sentieri più lunghi e rinfrescarsi nelle correnti del fiume.
L’autunno, con le sue tonalità calde, è un vero e proprio spettacolo visivo, che regala momenti indimenticabili da immortalare in foto o dipinto.
Infine, l’inverno svela un lato più intimo della riserva, con un’atmosfera silenziosa e surreale, perfetta per gli amanti dello sci e della neve sulla vicina Majella.

Insomma, ogni stagione fa risplendere le Gole del Sagittario in modo diverso: basta scegliere il momento giusto per vivere un’esperienza unica e irripetibile.

 

Mappa

Condividi questa pagina e fai conoscere ai tuoi amici questi posti incantevoli!

Ora viaggia anche tu!

Vuoi promuovere il tuo territorio o la tua azienda con video creativi, articoli coinvolgenti e campagne di web marketing? Clicca e scopri di più!

Il Castello di Balsorano, uno dei più famosi del Cinema Italiano
Esplora il borgo medievale di Sermoneta, uno dei più belli del Lazio